
Lady Pink: la storia della Street Artist di origini ecuadoriane, nel nuovo post a cura di Vivace Moda
Tra i massimi esponenti della street art americana, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, abbiamo anche una donna: si tratta di Lady Pink, nome d’arte di Sandra Fabara. Questa è considerata la “First Lady del graffitismo“, in un mondo allora dominato dagli uomini. La sua carriera inizia negli anni ’70, quando, ancora adolescente, scappa di casa per esplorare i muri della metropolitana di New York e realizzare le sue prime opere.
Tra gli artisti urbani che si incontravano per le strade di New York, Lady Pink si distingueva come l’unica donna in mezzo a dozzine di uomini. Da un inizio illegale ha visto il suo talento riconosciuto e accettato a livello mondiale.
Attualmente, le sue opere sono conservate in numerosi musei, tra cui citiamo il MoMA di New York.
Grazie alla sua lunga attività come street artist, Lady Pink è stata e continua ad essere un punto di riferimento per le generazioni future, dimostrando che il pericolo e l’adrenalina non sono prerogative esclusivamente maschili.
Conosciamo meglio Lady Pink in questo nuovo approfondimento dedicato alla Street Art. Bentornati sul nostro portale!
Gli inizi di Lady Pink
Lady Pink, artista di graffiti e murales, nasce ad Ambato, in Ecuador, nel 1964 e cresce a New York, dove si trasferisce a soli 7 anni. Da piccola vuole ripercorrere le orme del padre, un brillante architetto. Nel 1979 inizia, però, a dipingere graffiti, diventando presto una figura di spicco nella sottocultura dei graffiti della metropolitana.
Già mentre frequentava il liceo, espone le sue opere nelle gallerie d’arte e, a soli 21 anni, tiene la sua prima mostra personale al Moore College of Art.
Il successo di Lady Pink
Come raccontato dall’artista, le metropolitane rappresentavano allora la tela mobile della sua generazione: erano, infatti, l’unico modo per esporre il proprio lavoro e renderlo visibile al mondo esterno.
New York riveste in questo contesto un ruolo incredibilmente importante poiché i graffiti erano presenti nel Bronx, a Brooklyn, nel Queens e in altre zone della Grande Mela. Ogni quartiere aveva uno stile unico, riconoscibile attraverso le etichette degli artisti che presidiavano quella determinata zona.
Negli anni ’80, Lady Pink diventa così nota da essere soprannominata “First Lady dei Graffiti” grazie al suo prolifero lavoro. Nel 1982 ha anche recitato in un ruolo da protagonista nel film “Wild Style“. Questo ruolo e i suoi contributi nel mondo della street art l’hanno resa una figura importante nella sottocultura dell’hip-hop.
Oggi, Lady Pink continua a creare nuove opere d’arte su tela, che esprimono la sua unica visione personale. Condivide anche i suoi 30 anni di esperienza con i giovani, tenendo workshop dedicati ai murales e conferenze presso diverse università e scuole.
Attualmente, Lady Pink è coinvolta in diversi progetti artistici. Uno dei suoi lavori più recenti è stato realizzato per Heavy Metal Magazine, una rinomata rivista di fumetti e illustrazioni. Lady Pink in questi anni ha collaborato con la rivista per illustrare una storia intitolata “The Chronicles of Brick Lady“, un progetto che combina il suo stile distintivo con la narrativa di Heavy Metal Magazine.
Alcune opere importanti realizzate da Lady Pink sono The Black Dude del 1983, Brick Lady in Spray del 1993, il murales 9/11 Tribute dedicato all’11 settembre e l’opera John Lennon del 1981, realizzata sulla metro di New York e dedicata all’artista scomparso.
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Conclusioni
Grazie al suo ruolo da protagonista nell’ascesa dell’arte basata sui graffiti, le opere di Lady Pink sono entrate a far parte di importanti collezioni d’arte, presenti in diversi musei, non solo di New York ma anche di altre città americane e del mondo.
Questa artista ha raggiunto il successo nel mondo delle belle arti e da allora i suoi dipinti sono stati molto apprezzati da numerosi collezionisti d’arte in tutto il mondo. Una street artist di livello mondiale, una delle apripista del movimento che oggi è universalmente riconosciuto e apprezzato.